
15
Questa volta hai ceduto. Hai visto l’ennesimo post di alcuni gattini in cerca di un nuovo padrone e non hai resistito. Hai adottato un altro gattino. Sennò l’altro si sentiva solo, non sapeva con chi giocare e si stressava ogni volta che dovevi lasciare casa per qualche ragione. E questo può anche essere vero… Ecco perché.
Il gatto si definirebbe solitario rispetto ad un cane, specie che in natura si raggruppa in branco. Ma anche i gatti vivono in colonie, e i benefici che possono godere della compagnia reciproca non sono pochi. Il gatto è comunicativo: miagola in modi differenti, fa le fusa, soffia, borbotta. Ogni esemplare ha un proprio linguaggio, e sebbene condividerlo con il proprio umano sia importante farlo con un proprio simile ovviamente è un’altra cosa. Il gatto gioca, moltissimo. E un compagno, o una compagna, con cui giocare è fondamentale. Si danno istintivamente delle “regole”, e divertendosi insieme si riducono lo stress a vicenda, sono più felici, tendono a non fare più danni in casa – poveri vasi e soprammobili, se un gatto si annoia! I gatti amano prendersi cura l’uno dell’altro, facendosi la toilette a vicenda, dormendo insieme.
Allora basta metterli insieme, e vediamo che succede?
No. I gatti sono animali riservati, e gelosi dei propri spazi. Un gattino nuovo (di solito vengono dati in adozione dopo lo svezzamento, dopo il secondo mese di vita) per quanto appaia carino e batuffoloso a noi, sarà pur sempre un estraneo all’altro. Il che, istintivamente, significa per il primo un concorrente per quanto riguarda il territorio, il cibo e… le coccole! Dall’altra parte il cucciolo potrebbe sentirsi minacciato, e fuggire, nascondersi, potrebbe persino non mangiare. Quando andate a prendere il nuovo arrivato, mettete qualcosa dell’altro gatto dentro il trasportino: una copertina, un giocattolo, in modo che possa subito abituarsi al nuovo odore.
Quando arrivate in casa non fatelo uscire subito. Sedetevi accanto al trasportino e aspettate che il gatto più grande si avvicini, incuriosito. Se non lo fa prendetelo in braccio, fategli le coccole, deve capire che quanto sta succedendo non è una minaccia. Comunque aspettate e siate molto pazienti, non forzate mai la mano. I gatti non lo tollerano! Poi prendete il gattino in braccio, e tenetelo per un po’, magari dandogli qualcosa da mangiare. Se lo lasciate subito potrebbe scappare impaurito e nascondersi chissà dove. Il primo posto dove lasciarlo andare? La lettiera! In questo modo capirà subito, al bisogno, dove si trova (generalmente i gattini svezzati hanno già imparato ad usarla), avrà un punto di riferimento per orientarsi nel nuovo ambiente e, anche qui, imparerà a conoscere e ad abituarsi all’odore del nuovo ospite. Poi riempite una ciotolina nuova con i croccantini. Se l’altro si avvicina e cerca di mangiarli non scacciatelo! Datene anche a lui, in un’altra ciotola, facendo loro capire che possono mangiare insieme.
Ora tocca a loro!
I primi otto, dieci giorni sono quelli più difficili. Il gattino cercherà di giocare, l’altro probabilmente soffierà e si allontanerà, ma piano piano impareranno a conoscersi e rimarrete sorpresi e affascinati da come faranno amicizia. Fidatevi di loro, dei loro istinti. È molto raro che si facciano del male a vicenda – alla prima minaccia dell’uno l’altro si allontanerà. Comunque non forzate mai le cose, siate pazienti, e ogni volta che date attenzione al più piccolo fatelo subito anche con il grande. I gatti sono gelosi!