Il gatto sceglie un solo padrone: è vero? | Cane in Viaggio

Il gatto sceglie un solo padrone: verità e leggenda dietro questa diceria

Vivere con un gatto
Il gatto sceglie un solo padrone
Feb
15

È vero che, quando entra in una casa con più persone, il gatto sceglie un solo padrone? E se sì, perché lo fa e in base a quali criteri individua il suo prescelto? Molti studiosi si sono interrogati su questa faccenda, così come i padroni di molti mici, magari frustrati perché non riconosciuti dal loro animale domestico. Si tratta di un istinto naturale del gatto, che individua in una famiglia numerosa il suo principale punto di riferimento. E attenzione: non sempre si tratta della persona che si occupa maggiormente del suo benessere.

Il gatto riconosce il suo padrone?

Potremmo dire di sì, ma non nel senso tradizionale del termine. Magari hai personalmente scelto il tuo micio al gattile o lo hai salvato dalla strada e ti aspetti da lui o lei il massimo del riconoscimento… solo per essere messo da parte in favore di un altro membro della famiglia. I motivi per cui il gatto sceglie un solo padrone tra tutti gli abitanti della casa sono ancora piuttosto misteriosi. Si crea un’intesa, un’alchimia che lega persone e animali e secondo la quale il gatto riconosce il suo padrone nella persona con cui va maggiormente d’accordo.

Ecco perché potrebbe non essere la persona che si occupa dell’igiene, della pulizia e del cibo: si tratta di affinità elettive, non di un do ut des. Insomma, a volte il gatto riconosce il suo padrone nella persona che gli somiglia di più caratterialmente, o nel membro della famiglia che mostra in qualche modo di comprendere il suo linguaggio. Non prenderla come un’offesa. Proprio come tra le persone, certi legami tra mici e umani sono una questione di empatia reciproca.

Come e perché il gatto sceglie un padrone

Ci sono alcuni elementi misteriosi nella scelta del padrone “prediletto” da un gatto, ma altri sono stati studiati e analizzati dagli esperti. Secondo i professionisti del comportamento felino, in genere il gatto riconosce il suo padrone in una persona che:

  • non emana un forte odore, soprattutto nei primi giorni che trascorre in casa (questo vale anche per gli odori della cucina, quindi chi si occupa di preparare i pasti in casa parte un po’ svantaggiato);
  • è tranquillo e usa un tono di voce pacato: indipendenti e poco rumorosi, i gatti non amano chi alza la voce;
  • tende ad accarezzarlo e prenderlo in braccio meno spesso.

Quest’ultimo potrebbe sembrare un controsenso, ma esperimenti hanno dimostrato che i gatti non sono grandi amanti del contatto fisico. Certo, questo dipende dal carattere di ogni singolo animale, ma se stai lì in continuazione a cercarlo, prenderlo in braccio e fargli i grattini, il micio potrebbe non gradire. Molti felini infatti preferiscono contatti sporadici e, anche se amano i tuoi grattini, sono parecchio decisi sul quando puoi effettuarli. Si faranno accarezzare solo quando lo vorranno loro e ti prenderanno in antipatia se provi a forzarli.

Il gatto si affeziona alla casa o al padrone?

Un po’ entrambi. La casa in cui è stato accolto diventa il suo territorio. Il gatto è un animale estremamente geloso dei propri spazi e che tende a invadere anche i tuoi: lo troverai acciambellato sulla tua poltrona preferita o disteso sulla tastiera del pc, soprattutto se sei il suo umano prediletto. Ma pensare che questi animali siano poco affettuosi è sbagliato. Lo mostra in maniera differente rispetto, per esempio, a un cane, ma il gatto si affeziona alla casa e al padrone lo stesso.

Bisogna imparare a rispettare i suoi spazi e i suoi tempi, prendersi cura del proprio animale domestico non come un giocattolo ma come una creatura senziente con i propri sentimenti e il proprio carattere. Magari è schivo e riservato o, al contrario, si avvicina spesso a cercare le tue coccole. Proprio come si fa con i bambini, e con le persone in generale, non bisogna mai forzare gli animali da compagnia a comportamenti che trovano fastidiosi o inopportuni.

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