Piante velenose per cani: Come riconoscerle e perché fare attenzione

Attenzione alle piante velenose per i cani: una guida per le tue passeggiate nel verde

Passeggiate e trekking con il cane
cane che passeggia nel bosco
Set
28

Portare un animale a fare delle passeggiate in mezzo al verde è sicuramente salutare, ma bisogna stare attenti alle piante velenose per cani. Saperle riconoscere ci aiuterà a starne alla larga.

Accudire un animale non è semplicissimo, oltre a capire cosa non possono mangiare i cani, dobbiamo anche stare attenti alle piante velenose per cani, che possiamo trovare nei parchi cittadini, nel bosco o nei terrazzi dei nostri vicini. Alcune piante causano intossicazione, quindi è meglio saperle riconoscere per non far avvicinare il nostro animale, a volte il danno può rivelarsi fatale per via delle sostanze tossiche che vengono ingerite. Questo non vuol dire che dobbiamo evitare di fare trekking con i cani e non farli scodinzolare in mezzo al verde, basta farlo con prudenza e con la consapevolezza che alcune piante possono essere pericolose.

Piante tossiche per cani: Quali sono

Le piante pericolose per i cani sono più o meno una cinquantina, tra queste le più comuni sono il ficus, l’alloro, l’agrifoglio, il giglio, il mughetto, il rododendro, l’oleandro, il tasso comune, il tulipano, il filodendro, il vischio. Quando decidiamo di passeggiare con il cane cerchiamo di riconoscere queste piante, in modo da avere una memoria visiva. Se non siamo esperti, basta fare una ricerca su Internet per vedere le piante in foto, alcune sono molto particolari e facilmente riconoscibili. Alcune piante sono sicure per i cani, ma è meglio tenerle lontane comunque se non siamo sicuri, specialmente se sono ancora cuccioli.

Per studiare meglio le piante pericolose possiamo dividerle in categorie, in modo da memorizzarle meglio in base alle loro caratteristiche, ricordando sempre che anche se sono innocue per l’uomo possono essere letali per il cane. Le categorie sono:

  • foglie e fiori: edera, cactus, aloe, azalea, bosso, rododendro
  • bacche: vischio e agrifoglio
  • bulbi: tulipano, iris, amarillide, giunchiglia
  • semi: glicine
  • tutta la pianta: ciclamino, croton, begonia, anemone, crisantemo, ficus, gelsomino, giglio, filodendro, stella di Natale, primula, ortensia

Molte di queste si possono trovare anche sui balconi delle case, nei giardini comuni: prima di lasciare il nostro cane libero di correre e divertirsi, cerchiamo di riconoscerle in modo che non si faccia male.

I sintomi di un avvelenamento da piante

Se ci rendiamo conto che il nostro cane è entrato in contatto con una pianta pericolosa, valutiamo se presenta uno dei seguenti sintomi: disturbi nervosi come tremori o convulsioni, disturbi digestivi come diarrea o vomito, insufficienza cardiaca, insufficienza renale. A seconda della tossicità della pianta e del contatto che c’è stato, i sintomi possono essere più o meno gravi. Quando abbiamo la certezza che il cane ha ingerito una pianta tossica, anche se non presenta sintomi, il consiglio è quello di consultare subito un veterinario indicando il nome preciso della pianta (se è possibile portiamo con noi anche un campione).

Anche se vediamo che il nostro cane sta male e andiamo nel panico, non dobbiamo assolutamente farlo vomitare, evitiamo di dargli da mangiare, bere o somministrare farmaci. L’unica cosa da fare è tenere sotto controllo il suo comportamento mentre lo portiamo da un veterinario, che si occuperà di risolvere la cosa tempestivamente e con i giusti mezzi. Se non sappiamo cosa stiamo facendo, il rischio è quello di creare più danni, aggravando la situazione al posto di risolverla.

Come abbiamo visto, ci sono molte piante velenose per i cani e non è sempre facile riconoscerle. Quello che possiamo fare è stare attenti, evitando di averle nella nostra casa. Quando siamo al parco, cerchiamo di non fare avvicinare il cane a piante che non conosciamo e se ci rendiamo conto che può averle ingerite, chiamiamo subito il veterinario, cercando di mantenere la calma.

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